sabato 9 novembre 2013
Quello che vogliono farci sapere...
C'è un libro di Barry Eisler dal titolo "Pioggia nera su Tokyo", nel quale già nel 2002 si parla delle attività della National Security Agency americana... A leggere quelle righe, appare inverosimile lo stupore di Hollande e della Merkel e di tanti altri per le intercettazioni della Nsa, appunto. Credo già sapessero, loro, almeno loro.
Il Papa ha chiesto il digiuno per la Siria... Non ne sento più parlare nei media...
In un libro di Dino Buzzati si parla delle sconcerie tra clienti e minorenni nel 1960, riprese con giusto scandalo negli ultimi giorni, sempre dai media, senza che siano - purtroppo - una novità.
Alcune sembrano notizie ad orologio comune.
Nsa, Siria, prostituzione minorile.
Come anche a proposito della Libia.
E tutto il resto.
Repubblica ha condotto una lunga campagna contro Berlusconi, negli ultimi venti anni: quest'ultimo deve versare al gruppo De Benedetti oltre 500 milioni di euro, per un lungo contenzioso in Tribunale [Lodo Mondadori]; inizialmente erano 749,9 milioni di euro.
Una stampa libera aiuta un Paese democratico ad essere veramente libero.
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domenica 15 aprile 2012
Per molti mesi senza parole
Le cose che non vanno lasciano a lungo senza parole.
Assistiamo a una lunga manovra volta a distogliere la nostra attenzione da cosa accade davvero.
Una guerra senza bombe, una svolta forse irreversibile che impoverirà l'Occidente, per come siamo abituati ad intenderlo.
La forbice si allarga, lo scalino sociale ha una distanza maggiore tra i gradini, che lascia indifferenti chi non perde posizione, sconvolge chi non trova più se stesso.
La finanza e la produttività reale.
giovedì 14 luglio 2011
Bambini dimenticati, avvocati senza scrupoli, giudici indifferenti, media omertosi, Chiesa assente
Sembra che in Italia sia un milione il numero di bambini contesi da genitori separati o divorziati.
Un milione di nuovi adulti, con una parte del loro futuro lesa dal tratto di infanzia loro negato.
Sono trascorsi soltanto quarant'anni dall'introduzione della giusta legge sul divorzio e sulle separazioni. E ogni storia di coppia fa testo solo a se stessa, non ha eguali, come ciascuna delle persone, unica e senza ripetizione, come scriveva Hesse nel suo romanzo Gertrud.
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lunedì 6 luglio 2009
...le idee hanno i numeri
Ieri rileggevo nella mente un mio post di metà del dicembre scorso... Una considerazione semplice, ma a volte dimenticata nelle analisi delle cose che accadono in politica... "Non è importante quanto un'idea riesca ad avere diffusione nel pensiero comune, nella sua immediatezza. Ma quanto riesca ad incidere, realmente, nel tempo, a prescindere da quanto ne occorra perché sia condivisa ed accettata. Un'idea è già forte, e ci si crede quanto più è nella coscienza di chi prova a sostenerne il valore, nel momento stesso in cui nasce nel pensiero di chi la propone".
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giovedì 18 giugno 2009
...visioni
La realtà è sempre uguale a se stessa. Non il livello di percezione che riusciamo ad averne. A proposito del modo in cui ogni cosa che accade può essere resa all'intelligenza di chi osserva, esistono piani diversi di approfondimento e analisi.
I centoventiquattromila voti a Michele Cimino, unico candidato espresso dall'area del Pdl che fa riferimento a Gianfranco Micciché, vengono letti da molti come una sconfitta. Nelle sue dichiarazioni, rese alla stampa, anche dallo stesso Sottosegretario. Inconsapevole?
I voti ottenuti da Giovanni La Via e Salvatore Iacolino, il duo dell'asse Alfano-Schifani, che ha in Giuseppe Castiglione e Domenico Nania il coordinamento regionale del partito, intorno alle centotrentanovemila preferenze, pur se risultanti dall'incrocio sullo stesso simbolo di due preferenze, volte all'uno e all'altro in aggiunta al voto che, alternativamente, ciascuno dei due ha reso per aree geografiche di appartenenza - e al quale si è aggiunto quello degli elettori di Nino Strano, vengono letti come una vittoria. Anche nelle parole del ministro guardasigilli e del buon Renato, Presidente del Senato della Repubblica. Inconsapevoli?
Elettori-cittadini. Mezzi di comunicazione. Politici e media sembrano, troppe volte, guardare da un piano diverso dal vero modo in cui si collocano gli elettori. Altrimenti chiaro, invece. Inconsapevoli?
Se il Sud, e la Sicilia in particolare, sono importanti per determinare il successo elettorale in casa Pdl, risultano essenziali per l'Udc. Essere Leader, in questo, significa saper immaginare il futuro e condurre la propria azione in modo da dare un senso compiuto a quel che ne indirizza il percorso. Chi ha letto i post precedenti, compresi quelli in link dello scorso anno, sa cosa intendo. Scripta manent, e, per parafrasare Virgilio - non quello di Dante, ma il portale web - è un po', questo, anche il bello di internet. Soltanto visioni?
giovedì 11 giugno 2009
...quale direzione?
Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, in Italia, come altre volte e nel resto dei Paesi dell'Unione, hanno registrato una flessione rispetto al dato di affluenza per le politiche. Maggiore nella nostra isola sulla media nazionale. In Sicilia, invero, le elezioni dello scorso fine settimana sono state vissute con un significato diverso. Le beghe interne al PDL locale, che hanno preceduto e poi accompagnato il primo anno di governo di Raffaele Lombardo, hanno reso nei fatti, quello dei siciliani, anche un voto per assegnare la supremazia a una delle due anime del PDL, rappresentate dalla corrente Schifani-Alfano - che include il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione e il Sen. Giuseppe Firrarello - e dall'altra, che si riconosce in Gianfranco Micciché.
In questo blog, prima del voto, ho provato a spiegare le ragioni di una scelta che avrebbe potuto evitare che il tempo della politica tornasse indietro di decenni.
A urne chiuse, tuttavia, emergono alcune semplici considerazioni: il serbatoio azzurro, per la prima volta, non ha funzionato nel ruolo di plus valore al dato nazionale complessivo del partito del Premier; il numero dei non votanti ha superato la media nazionale, come evidenziato; Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, nel ruolo di coordinatori regionali del PDL, non si sono neanche avvicinati ai risultati ottenuti da Gianfranco Micciché.
sabato 6 giugno 2009
...in un altra direzione
Prima di tutto la Sicilia", dice Gianfranco Micciché. Lo aveva già detto, poco più di un anno fa.
Anche allora, come adesso, con la stessa convinzione.
La trama di un'azione politica lucida, consapevole dei percorsi necessari al raggiungimento di un obiettivo chiaro, nella mente e - per l'uomo e il suo modo di intendere la politica - nel cuore.
Dai più di difficile comprensione, la strada.
Ma un leader è tale quando sa indicare un cammino, la direzione è una freccia rivolta verso i valori e le idee da condividere insieme a chi segue. Così è. Anche quando sembra non apparire.
Un uomo, una persona, fa quel che deve fare, a prescindere da cosa sarà detto di lui, diceva in un'intervista Giovanni Falcone.
Il plauso facile non è per uomini così.
Non ci sono vie tortuose per chi tiene fede a se stesso e alle promesse a disposizione di chi riesce a farle proprie, nel vederle.
mercoledì 3 giugno 2009
...l'inutile miopia di Schifani e Alfano, effetto boomerang
Lo avevo scritto che sarebbe andata così. E non era difficile prevederlo.Cos'è stata allora, quella dei coordinatori regionali e di quelli nazionali, presunzione o, peggio, pochezza di vedute in politica? Cos'è stato nella mente e nella conduzione di Schifani e Alfano?Molti tra coloro che seguono le vicende in corso in Sicilia sanno che il voto di sabato e domenica ha una valenza che va oltre quella attribuibile al rinnovo del Parlamento in Europa.Perché l'elettore siciliano - a prescindere dai disegni inutilmente fuorvianti che si sta cercando invano di tratteggiare da parte di quanti sembra si accorgano soltanto adesso di aver scagliato un boomerang contro se stessi - sa che dal voto delle urne verranno fuori altre indicazioni, di più immediato impatto riguardo al futuro dell'Isola e dei suoi abitanti: il prevalere o meno di una politica che opera nel sottobosco delle spartizioni e degli affari, delle attribuzioni dei meriti e della demagogia; o il prevalere di una politica di servizio, indirizzata a un benessere e a uno sviluppo che sia complessivo e inclusivo di tutte le fonti di provenienza delle istanze espresse dalle persone che continuano a desiderare di vivere in una regione in cui sia possibile avere riconosciuti i propri diritti, senza che siano elargiti come fossero favori.
lunedì 1 giugno 2009
Il voto a Michele Cimino... dietro una scelta
Non è importante - scrivevo sul finire dello scorso anno su questo blog - quanto tempo occorra a un'idea per affermarsi, ma le conseguenze che ad essa si accompagnano nel momento in cui trova lo spazio che ha saputo immaginare di sé nel momento in cui è stata concepita.
Chi ha seguito lo svolgersi degli eventi in Sicilia a partire dalla caduta del governo Cuffaro, non ha difficoltà a leggere negli eventi di questi giorni la naturale conclusione di un disegno che era tracciabile già da allora. E che soltanto una visione senza prospettive ha impedito che apparisse nella sua chiarezza da subito.
Le date sono un modo per segnare un percorso, quale che sia, anche in politica.
Le date restano a dare un segno di cosa è stato e aiutano quanti sanno avere uno sguardo non miope delle cose a comprenderne l'andamento in divenire.
Alla caduta di Cuffaro si è presentata l'occasione per liberarsi da certi legami, specie che il contemporaneo svolgimento della campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento a Roma ha visto separarsi le strade di quello che si presentava per la prima volta come PDL - anche se non ancora costituito, come è poi accaduto con il congresso del fine marzo appena scorso - e dell'UDC di Casini. Il risultato elettorale nazionale è stato uguale a quello in Sicilia. Ma le alleanze di coalizione sono state diverse. Perché?
Quel che accade adesso offre le risposte anche a coloro che non avevano saputo interpretare il dove verso cui stavamo andando. In questo, le date rendono più chiaro anche il senso di quanto scrivevo prima ancora che fossero costituiti il governo regionale e nazionale.
domenica 29 marzo 2009
"Uno sguardo da qui, verso il futuro"...
E' rimasta mai utilizzata la postazione per gli incontri con la stampa, ma alla spicciolata sono venuti a lasciarsi intervistare alcuni dei protagonisti di questa tre giorni fondatrice... Quagliarello, Formigoni, Rotondi, Matteoli, Gasparri, Della Vedova, Alemanno, Nania, Bocchino...
Berlusconi chiude i lavori. Concentra la sua attenzione sulla "moralità del fare", dando per scontata - come è naturale che sia - la moralità in politica, pure se a volte manca anche questa. Ma il rispetto dei programmi con i quali si chiede il voto ai cittadini, il mantenere le promesse indicate in campagna elettorale come modalità di sviluppo e crescita del Paese, è l'aspetto più importante della moralità politica, un punto essenziale.
Anche il Premier, appena eletto Presidente del PDL, riprende i percorsi tracciati nelle parole di questi giorni.
La libertà come valore fondamentale del partito; la legittimazione che viene dal voto popolare, che serve, da qui, da questo momento che segna soltanto un inizio ufficiale di quanto già in nuce dagli anni passati [e Gasparri sottolinea il suo essere disponibile già da quindici anni a questo passo, che è oggi l'arrivo di un processo tratto in essere da allora], a guardare in avanti e al futuro. Obiettivo, intanto, è quello di portare l'Italia fuori dalla crisi, dal virus dell'influenza americana che dalla finanza è andato a colpire l'economia reale.
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