mercoledì 21 maggio 2008

Le possibili applicazioni della tecnologia per la libertà... DIGITALE TERRESTRE


Riassumo i punti, già da me espressi in altri due post, sulle applicazioni che possono scaturire dalla novità rappresentata dal sistema di trasmissione in digitale terrestre per rendere libera la scelta delle persone su cosa vedere o non, senza obblighi, senza canoni, senza imposizioni.



  • No alla proposta di Beppe Grillo di una disdetta nazionale del canone RAI.
  • No alla demagogia di chi ignora l'esistenza di un nuovo tipo di trasmissione dei programmi TV (a parte le possibilità offerte dalla TV via web).
  • Sì all'adozione del sistema di trasmissione in digitale terrestre come unico sitema.
  • Sì, in conseguenza del punto sopra, alla chiusura o switch off anticipata del sistema di trasmissioni in analogico, che impone un canone per la TV pubblica da pagare a prescindere che ne si vedano i programmi o meno, con multe e sovrattasse per chi non paga.
  • Sì alla TV pubblica solo in digitale con una card prepagata da acquistare per vederne i programmi solo da coloro che intendano "liberamente" farlo.
  • Sì alle trasmissioni gratuite in digitale terrestre per le emittenti che intendano sostenere i costi di produzione dei programmi e della loro trasmissione con i ricavati degli introiti pubblicitari.
  • No a tetti di raccolta della pubblicità che limitano la libertà di chi ha il diritto di scegliere "liberamente" dove investire per veicolare i messaggi di promozione dei suoi prodotti. Saranno sempre e soltanto i teleutenti a scegliere cosa vedere o non, così sarà interesse di chi possiede un canale televisivo di non ingolfare troppo di spot i suoi programmi.
  • Sì alla possibilità, come peraltro già adesso avviene, di acquistare "liberamente" singoli programmi o trasmissioni di eventi o film con una card prepagata da parte dei teleutenti.
La libertà ha adesso una nuova forma per esprimersi.
No al Canone come imposizione.
No alle limitazioni di chi investe nella televisione.
Spazio per chi volesse creare un canale televisivo senza cullarsi su decisioni di tribunali ma impegnando risorse e creatività.
L'assegnazione delle frequenze va definita come per le compagnie di telecomunicazione, cioè a pagamento.
Ricordo, come è già noto, che il sistema di trasmissione in digitale moltiplica il numero delle frequenze disponibili fino a sette/otto volte per canale in analogico.
Questa è pluralità e libertà.
Così si può liberare dalle secche in cui si trova l'informazione e la possibilità di scegliere e decidere.
Questo, a Grillo, Travaglio e Di Pietro, non conviene dirlo.
Non fa rumore.
Ma è il futuro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Alfio, che ne dici se tu facessi riferimento qui alla mia iniziativa sull'urban blog?

http://palermo.blogolandia.it/2008/05/21/23-maggio-1992-ore-1758-tu-doveri/

P.S.: Per quanto riguarda il post sulle tele-comunicazioni, lo sto preparando...

Aspetto il tuo racconto, ciao...

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