sabato 6 giugno 2009

...in un altra direzione




Prima di tutto la Sicilia", dice Gianfranco Micciché. Lo aveva già detto, poco più di un anno fa. Anche allora, come adesso, con la stessa convinzione. La trama di un'azione politica lucida, consapevole dei percorsi necessari al raggiungimento di un obiettivo chiaro, nella mente e - per l'uomo e il suo modo di intendere la politica - nel cuore. Dai più di difficile comprensione, la strada. Ma un leader è tale quando sa indicare un cammino, la direzione è una freccia rivolta verso i valori e le idee da condividere insieme a chi segue. Così è. Anche quando sembra non apparire. Un uomo, una persona, fa quel che deve fare, a prescindere da cosa sarà detto di lui, diceva in un'intervista Giovanni Falcone. Il plauso facile non è per uomini così. Non ci sono vie tortuose per chi tiene fede a se stesso e alle promesse a disposizione di chi riesce a farle proprie, nel vederle.



Un vero leader sa conoscerle in anticipo; e sa anche perseguire un disegno che coinvolga chi è disposto al suo realizzarsi. Prende forma, nei giorni di adesso, qualcosa che è nel cuore da almeno un biennio. In questo, Gianfranco Micciché ne esce comunque vincitore. Ma non è altro che un'occasione, a questo punto, quasi irripetibile. A volte le lancette del tempo che, in un continuo filo in divenire, accompagna la storia, possono tornare indietro. Prende forma, sì. Ma dal voto. Le persone, donne e uomini, liberi di desiderare un futuro per questa Isola, la Sicilia, vogliono che, a scorrere, le lancette del tempo siano in avanti. Così da essere un futuro realizzato e proiettato sulla scia di una visione ad ampio respiro. Ma cos'è una visione, se non il provarsi - prima che altri - ad andare oltre le misure già note? Un cerchio che si chiude, consente che ce ne siano altri che si aprano. Questo è il momento di una scelta, per chiudere una fase d'inizio di un progetto condivisibile. Poi ne verranno altre, ma solo da questa saldatura; un biennio di sottile - sicuramente raffinata - visione della politica. Oppure ritrovarsi altrove, anche di decenni nel passato. Logiche contrapposte, potere e servire, arroganza e dialogo. Le elezioni europee, per noi siciliani, hanno un valore incommensurabile, stavolta. C'è una scelta secca, e di valore. Un voto che può contribuire a dare senso a una direzione forse mai intrapresa, non a mia memoria, almeno. Per questo, una libera scelta in cui riteniamo di credere, come ho definito il nostro agire altre volte, è Michele Cimino. Buon voto.

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