venerdì 8 agosto 2008

Politica & Rete [1]

La diffusione della possibilità di accesso ad internet per un numero sempre crescente di famiglie offre nuove opportunità in tutti i settori della comunicazione e della vita di relazione delle società del nostro tempo. Per richiedere un certificato o una documentazione, per conoscere l'esito dell'invio di un pacco postale, per cercare un lavoro o semplicemente il modello di un auto o un componente di un prodotto, come ad esempio un elettrodomestico o un mobile, adesso si può utilizzare la rete, senza muoversi da casa. Anche per informarsi, ascoltare musica, vedere un film, leggere un libro, realizzare una ricerca di lavoro o di studio. A pensarci, questo comporta un notevole risparmio di energia e risorse. Sia in termini di economia globale che per quanto concerne l'ecosistema del pianeta; e anche per il portafoglio delle famiglie. Dal punto di vista di chi produce beni o servizi, poi, è più facile raggiungere, con costi decisamente minori, un numero di utenti vastissimo se pensiamo al sistema dei link. Un tempo, alcune riviste di pregio vantavano, con riferimento al numero di contatti che era possibile raggiungere tramite la loro lettura, il fatto di restare in bella vista nelle case di coloro che le avevano acquistate, lasciando così che la pubblicità in esse contenuta fosse durevole oltre il periodo di cadenza della loro pubblicazione. Oggi il sistema dei link offre visibilità enormi, riprendendo, per certi aspetti, quel che avveniva prima per la carta stampata nelle differenze tra quotidiani e periodici, riguardo alla durata nel tempo del messaggio da veicolare; e superando, di fatto, anche gli spot televisivi - soltanto in termini di potenzialità per ora, nella prospettiva di quelli che saranno gli sviluppi futuri - perché lo spot non ha in sé il concetto di rimando e, per essere visto su più canali, deve essere commissionato a più emittenti. 



Invece, se io pubblico un'inserzione pubblicitaria su un portale specifico del settore in cui si può collocare il bene o servizio che intendo reclamizzare, avrò gratis tutti i rinvii che a quel portale partono da siti web diversi; così anche se il mio messaggio è inserito in un sito di informazione o di qualunque altro genere. Non sono costretto, per raggiungere un alto numero di contatti, a pagare la pubblicità del mio prodotto o della mia consulenza su troppi siti web: mi basta individuare quelli che si prestano al tipo di messaggio che intendo trasmettere.
In politica le opportunità sono di diverso tipo, tendenti a migliorare sia la possibilità di espressione del pensiero, che il livello di trasparenza nel rapporto tra cittadino amministrato e politico amministratore. Come sempre accade per tutto quel che riguarda il nuovo, con i cambiamenti che si porta dietro, non tutti, ancora, hanno colto l'importanza di questa svolta nella comunicazione. Anche nel settore dell'editoria ci si muove nella direzione di un graduale ma crescente abbandono del supporto - che sia carta, disco dati o altro - verso la fruizione in rete di quello che, ancor oggi, seppur nella misura ridotta conseguente al crescere del numero di utenti on-line, avviene in modo tradizionale.

L'utilizzo di internet in politica è sicuramente maggiore in democrazie come gli Stati Uniti d'America, a causa della rapidità con cui si è diffusa questo nuovo tipo di realtà. In Italia, qualche dato importante inizia a registrarsi. I lettori di questo blog sanno che non condivido le idee, anche se non tutte, e i metodi di Antonio Di Pietro. In costanza di rapporto con i visitatori giornalieri del suo blog, a prescindere dal fatto che ci fossero o meno le elezioni, Di Pietro ha però ottenuto il risultato più alto in termini di crescita percentuale, con il raddoppiamento non del numero ma, appunto, della sua percentuale di voti. Questo perché, a guardare oltre la semplice scadenza del voto di aprile - del quale tra l'altro non poteva sapere, essendo stata anticipata la fine della legislatura - il filo diretto che è riuscito a creare nel tempo con i suoi lettori lo ha ripagato nel momento in cui si è trattato di tradurre su una scheda elettorale il consenso che aumentava visibilmente nel suo blog.

Cosa che non ha saputo fare, se analizziamo l'esito del voto in una realtà locale come quella di Catania - città dalla quale scrivo - Nello Musumeci che, come il suo giovane candidato alla Presidenza della Regione, Razza, ha utilizzato il suo blog con lo sguardo troppo rivolto alle elezioni, se non dichiaratamente, almeno nella percezione che se ne è avuta; non ci ha nemmeno creduto, tanto da quasi non utilizzarlo nel periodo immediatamente pre-elettorale, accontentandosi di sostituirlo con un mini-sito per sostenere la sua candidatura, come appunto avviene con i supporti di pubblicità elettorale e non come nella natura di un legame che nasce dal dialogo di tutti i giorni, come nel caso di un blog che sia base di partenza per una discussione aperta, in cui si confrontano e si incrociano pensieri diversi o affini, a volte persino lontani tra loro.
Ovviamente sono soltanto due esempi, che non hanno la pretesa di essere esaustivi dell'argomento, ma che riescono a tracciare due modi differenti di approccio all'idea di contatto con gli elettori. In casi come La Brambilla e l'ex Presidente dell'Ars Siciliana, Micciché, quando cioè ci si muove in un ambito più vasto, legato all'appartenenza a una forza politica di maggior peso elettorale, questo tipo di esperienza deve tener conto delle esigenze più ampie di quel partito. E, quindi, o ci si muove per ampliare il consenso personale o si finisce con il confluire con le posizioni espresse dal movimento politico cui si fa riferimento. La Brambilla ha dichiarato che i circoli - come già accaduto in questi giorni alla Tv della Libertà, che ha interrotto le sue trasmissioni - confluiranno in Forza Italia e, successivamente, nel PDL. Micciché, archiviata la fase di una sua possibile candidatura alla carica di Governatore della Sicilia, ha finito con il diradare gli interventi nel suo blog, che aveva saputo alimentarne e accrescere i consensi, trasformandolo, almeno fin'ora, in un blog di news, frequentato da un numero ristretto di fedeli lettori - come si vede chiaramente scorrendone le pagine - che parlano tra loro, a volte di argomenti non in relazione con le stesse notizie riprese nei post pubblicati.
Ci sarà tempo, nel prossimo futuro, per guardare con attenzione al modo in cui i partiti e i politici proveranno a utilizzare questa nuova forma di espressione. Ma sta già cambiando, in quest'ottica, il rapporto tra elettori ed eletti.
[fine prima parte]

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