Il sistema di trasmissione in digitale rispetto a quello in analogico offre, sostanzialmente, due possibilità: la diffusione di programmi gratuiti e quella a pagamento.
Non richiede l'utilizzo di parabole per la ricezione, con la conseguenza di non riempire i balconi delle nostre città di quel tipo di antenne.
Offre da sei a otto canali disponibili per ciascuna frequenza analogica.
Così si potranno passare sul digitale le attuali frequenze di chi possiede le reti che, al momento, trasmettono i loro programmi col sistema tradizionale - essendo state, queste, regolarmente acquistate a suo tempo.
E si potranno assegnare altre frequenze, così come avviene per le telecomunicazioni e quindi a pagamento, a chi intenda creare nuovi network o anche una sola rete, per aumentare la pluralità dell'offerta.
Non ci sarebbe più il falso problema di Rete 4 e si potrebbe dare il via libera a Europa 7.
Tra l'altro, entro il 2012, il sistema di trasmissione in analogico dovrà cessare comunque, così come stabilito. Non avrebbe senso, dunque, continuare a portare avanti un problema già risolvibile in questo modo.
La RAI non avrà più motivo di esigere in maniera obbligatoria il canone, perché sarà possibile sostituirlo con il pagamento di una card, così come avviene già per alcuni tipi di trasmissione in digitale. A vederne i programmi saranno tutti coloro che lo vorranno. Libertà, senza imposizioni.
Finirà il problema della spartizione delle poltrone in consiglio di amministrazione, quello della nomina dei direttori di telegiornale o della scelta dei conduttori dei programmi di informazione: la RAI finalmente sul mercato, come una qualsiasi TV privata, pur potendo rimanere pubblica.
Perché il costo del canone, da alcuni eluso perché vissuto come un'imposizione, è invece in linea con i costi delle trasmissioni a pagamento, rispetto agli attuali parametri di riferimento; inoltre, si potrà prevedere la vendita a pacchetti, con diverse soluzioni, come quando si offre un bouquet di programmi, lasciando ai telespettatori più opzioni di scelta.
E ancora, si potrà tenere uno o più canali a trasmissione gratuita con una presenza pubblicitaria libera, come avviene per le tv private.
Un modo semplice e razionale per abolire definitivamente il canone RAI.
La data del 2012 si può anticipare.
La libertà di scegliere senza l'imposizione di un canone non ha più motivo di attendere adesso che è disponibile questa nuova tecnologia.
Si può operare prevedendo contributi per l'acquisto dei decoder o dei nuovi apparecchi televisivi con decoder già integrato. Si potrebbe anche offrire il decoder in omaggio a chi acquistasse un pacchetto RAI pluriennale o multicanale.
Si può arrivare a essere pronti per il 2010.
Da qui parte questa iniziativa di libertà.
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